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Che cosa sono gli usi civici e cos'è la Comunanza Agraria dell'Appennino Gualdese?

 

Gli Usi civici sono diritti collettivi di godimento che gli abitanti di un comune, o di una sua frazione, esercitano sulle terre appartenenti al Comune,alla frazione o ai privati: attraverso

i secoli si sono conservati come diritti essenziali per le condizioni di vita degli abitanti di un paese montano, in particolare quelli di ''pascere e legnare", cioè diritto a far pascolare
il bestiame, raccogliere fieno e far legna, per non dire del diritto primario all'acqua delle sorgenti.

L'Appennino Gualdese è costituito da un complesso di beni soggetti ad uso civico, proprietà della popolazione di Gualdo Tadino, titolare "ab immemorabile" di tali diritti tanto che quando, per lo stato di insolvenza del Comune, lo Stato Pontificio ne dispose la vendita all'asta, nel rogito del notaio Nicola Fratachi del 9 ottobre 1805, fu dichiarato che "nella vendita dei suddetti beni si intende espressamente riservato il jus pascendi ed il jus legnandi e qualsiasi altro diritto
o servitù che a qualunque persona o corpo in qualunque modo potesse competere sopra i predì medesimi".

Dopo lunghe trattative, su istanza del Sindaco Ugo Guerrieri e di un gruppo di Commissari per conto dei cittadini Utenti, in virtù della Sentenza della Giunta d'Arbitri di Foligno del 14 maggio 1893Sentenza della Giunta d'Arbitri di Foligno del 14 maggio 1893 in esecuzione della legge 24 giugno 1888, N. 5489, i diritti di uso civico gravati sugli stessi beni furono riscattati e assoggettati ad enfiteusi, con un canone annuo di Lire 4.400 di cui il Comune di Gualdo Tadino era garante.

Poiché tale onere non poteva essere assunto dal Comune in quanto i suoi abitanti, per ovvie ragioni, erano diversamente interessati al godimento ed all'esercizio dei diritti sulla montagna, con atto del Comune del 25 ottobre 1896 per la loro gestione fu costituita la Comunanza Agraria "Amministrazione dell'Appennino Gualdese ", gestione separata ed autonoma dal Comune.

Negli anni seguenti la Comunanza, non solo ha garantito il pagamento del canone di enfiteusi, ma ha affrancato gli stessi beni anche dei relativi diritti di proprietà, diventandone proprietaria a tutti gli effetti, con atto del 8 Giugno 1959, rogito del notaio Carlo Nannarone di Roma.

(Per la costituzione dell'Ente si rimanda alle deliberazioni del Consiglio Comunale del 25/11/1893, 30/3/1894, 29/08/1894, 16/11/1893 ed 08/01/1895).

Quali sono gli scopi della Comunanza?

 

La Comunanza, da Statuto, ha per scopo:

  • Di curare gli interessi della collettività degli utenti, dei quali, ha la rappresentanza legale, sia davanti l'Autorità Amministrativa, come davanti l'Autorità Giudiziaria.

  • Di provvedere alla conservazione ed al miglioramento del patrimonio, al godimento diretto ed indiretto di esso ed alla tutela dei diritti della popolazione, per quanto si riferisce all'esercizio degli usi civici.

  • Di promuovere, curare e vigilare la utilizzazione razionale dei boschi e dei pascoli e del loro razionale governo.

  • Di amministrare i beni costituenti il patrimonio collettivo, destinandone le rendite per provvedere alle spese di amministrazione, per il miglioramento e manutenzione del patrimonio stesso e per lo svolgimento di tutte le iniziative miranti ad incrementare l'economia silvo-pastorale della zona.

L'intento principale della Comunanza Agraria è quello di ricreare un clima di solidarietà nella nostra comunità Gualdese e di dare la possibilità alla comunità tutta di poter godere delle bellezze e delle ricchezze del nostro territorio nel migliore e più etico dei modi, nel rispetto della normativa sulle proprietà collettive.

La Comunanza è, ad oggi, il baluardo di vigilanza dell’integrità del patrimonio Collettivo, dove la popolazione svolge un ruolo civico ed ambientale nel vigilare il patrimonio e nella sua conservazione che diventa il sinonimo per eccellenza della ricchezza del territorio stesso.

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Comunanza Agraria dell'Appennino Gualdese.
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