Antitrust contro il rinnovo di concessione Rocchetta
Senza bando pubblico, ampliato ed anticipato di anni, è “incostituzionale ed incompatibile con le normative nazionali e comunitarie”
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato si è espressa ed ha inviato le sue osservazioni alla Regione Umbria, affermando che “...Tutte le concessioni di derivazione sono temporanee. La durata delle concessioni, [ ... ], non può eccedere i trenta anni [ ... ] La L.R. n. 22/2008 in esame risulta, pertanto, anche in contrasto con la normativa nazionale in materia [ ... ] Le procedure di rinnovo e proroga, oltre a non essere previste dalla disciplina nazionale sono altresì svolte, come già osservato, in assenza di un adeguato confronto competitivo [ ... ] inoltre la proroga automatica delle concessioni in essere non consentirebbe di cogliere i benefici che deriverebbero dalla periodica concorrenza per l'affidamento attraverso procedure ad evidenza pubblica"
Sono queste le stesse motivazioni che sosteniamo - inascoltati - da anni.
Escludere la concessione da una gara che consenta di ottenere il massimo ritorno socio-economico, oltre che illegale, danneggia gravemente l’intera comunità gualdese; ci fa svendere le nostre materie prime, ci fa perdere decine di posti di lavoro.
Un primo passo verso il ripristino della legalità, che vediamo con favore come cittadini oltre che come utenti monte, lo ha fatto la Giunta Regionale che ha condiviso le osservazioni dell’Autorità Garante e si è finalmente impegnata a una revisione della Legge Regionale incriminata, come sottolineato dall’assessore Roberto Morroni.
Rimane però una questione irrisolta: la Regione Umbria nel rinnovo di concessione Rocchetta, oltre ad infrangere le numerose norme elencate dall’AGCM, ha dato in concessione terreni che non erano minimamente nelle sue disponibilità, poichè proprietà collettiva delle famiglie della Comunanza, e lo ha fatto in violazione di norme comunitarie e nazionali.
Lo ripetiamo di nuovo: non siamo contrari allo sviluppo industriale, ma continuiamo ad affermare che questo non può essere ottenuto illegalmente, a discapito del territorio e delle famiglie gualdesi.
Dopo il Consiglio di Stato ed il Commissariato agli Usi Civici, oggi è l’Antitrust ad affermarlo.
Continuiamo a rivolgere un duplice appello.
All’azienda - anche per tutelare il diritto di impresa e di lavoro - per riconoscere finalmente ciò che da anni appare sempre più evidente, ad iniziare dai proprietari dei terreni su cui opera.
Ai politici locali perché interrompano i ricorsi e le polemiche, e decidano finalmente di agire a norma di legge e Costituzione.
Nella legalità, nel rispetto dei diritti di tutti e non solo di una parte, nella reale volontà di una soluzione condivisa, noi siamo e rimarremo sempre disponibili.
La segnalazione integrale dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, denominato “AS1661 - REGIONE UMBRIA - CONCESSIONE MINERARIA ALLA DITTA DI ACQUE MINERALI ROCCHETTA” , è visionabile questo link.